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In questo sito si offrono diversi testi il cui assieme ha come obiettivo una presentazione del Cristianesimo. Essendo così, conviene spiegare in che senso si desidera attraverso di essi presentare il Cristianesimo. |
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Nella metà del secolo XX Michael Schmaus, un teologo svizzero, scrisse un libro nel cui primo paragrafo considerava molto bene il problema che è nell'origine di questo sito. Nell'inizio della sua opera M. Schmaus diceva qualcosa di simile a quanto segue:
Questo autore è stato molto felice avendo detto queste cose sul Cristianesimo, perché ci sono molte persone che si trovano dinanzi al Cristianesimo precisamente nella posizione che lui descrive. Cercarono di comprendere quello che Gesù è venuto a portare all'umanità e, anche dopo aver letto il Vangelo molte volte, confessano che sono ancora dinanzi alla stessa domanda iniziale:
Tutti i tentativi di inserire il testo, che non è poi tanto grande, del Vangelo dentro dei suoi quadri mentali si rivelarono insoddisfacenti. Il Vangelo, percepiscono queste persone, è qualcosa in più. E non soltanto è evidente che è qualcosa in più, como anche è qualcosa abbastanza in più. Ma non è evidente cosa sarebbe questo qualcosa in più.È allora che sorge l'impressione che fin'oggi nessuno abbia dato una spiegazione definitiva e di valore irrevocabile sul medesimo. Si è tentato a pensare che, oltre al proprio Cristo e i suoi primi apostoli, mai nessun altro ha saputo spiegare in modo definitivo cosa è il Cristianesimo.La ragione di essere di questo paradosso, dice M. Schmaus, non risiede nell'oscurità di quello che chiamiamo di Cristianesimo, ma è conseguenza della pienezza e complessità della sua essenza e struttura. |
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E di fatto è così.Quelli che si pongono dinanzi al Vangelo, all'inizio non percepiscono tutta la sua grandezza.Ma se hanno la disposizione di accettarlo per la fede e di metterlo sinceramente in pratica con il desiderio di viverlo profondamente, dopo qualche tempo scopriranno che sono nella presenza di qualcosa che è oltre tutto quello che avrebbero potuto immaginare e che, anche così, ancora adesso il loro pensiero non riesce a raggiungere. Dinanzi alla pienezza della sua essenza, capiamo che le nostre categorie mentali sono troppo strette. |
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Nel Vangelo c'è più di un passo dove Gesù paragona la sua opera ad un banchetto in che tutti sono invitati, anche se pochi sono quelli che accettano questo invito.Quando Gesù disse questo, realizzava uma profezia scritta seicento anni prima dal profeta Isaia, in che costui profetizzava a rispetto del monte Sion, il monte sul quale era costruita Gerusalemme, o, letteralmente, la città della pace:
Nel Vangelo, nella pienezza della sua essenza, troviamo questo banchetto preparato per tutti i popoli, di squisite pietanze. Il più bello di tutti i inviti che Dio ha rivolto all'umanità consiste precisamente in invitarli a questo banchetto, in che le facoltà spirituali dell'uomo sono innalzate fino a che lui possa comprendere e partecipare di questa pienezza.Diciamo comprendere, perché nell'ultima cena il proprio Gesù lo disse, rivolgendosi ai suoi discepoli:
Abbiamo detto anche partecipare, perché il Vangelo così anche lo dice:
Attraverso dei testi trovati in questo sito noi vogliamo rispondere a queste domande:
Sono le stesse domande che si fece Michael Schmaus. Però il Vangelo è qualcosa così immenso e così profondo che sarà impossibile rispondere a queste domande, così formulate, nei testi di questo sito che ora intraprendiamo cominciare. Per questo motivo quello che faremo sarà accendere una scintilla, una piccola luce, ma di modo che, nonostante sia una parte abbastanza piccola della risposta, lo sia di tal modo che ci permetta, abbastanza più avanti, avere un vislombro e un'idea più solida dell'ordine di cose a che si riferisce il Vangelo e che possa servire come punto di riferimento per ognuno di noi nel futuro. |
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Dette questo, dobbiamo anche dire che i testi qui presentati non sono stati concepiti per essere gradevoli né sgradevoli. Non sono conferenze di propaganda religiosa. Quello che pretendiamo di fare con essi è il lavoro di una costruzione sistematica.Ognuno di loro occupa il suo posto dentro di una costruzione maggiore e è stato pensato in funzione del posto che deve occupare nel tutto.Sarebbe como se fossimo costruire un piccolo castello con mattoni, porgendo uno alla volta d'accordo con la logica della costruzione finale, anche se alle volte fosse più gradevole disponere i mattoni di maniera diversa. Nella fine, o solamente vicino alla fine, quando il piccolo castello sarà pronto, saliremo in alto per poter vedere più lontano.Ci sono due motivi che ci hanno portati a fare queste osservazioni.Nel caso in che qualcuno giudichi uno di questo testi fastidiosi o difficili, pensi che il risultato finale ad essere ottenuto è l'assieme e no la bellezza di ognuno di loro presi individualmente.In secondo posto, che non si giudichi l'assieme di questi testi per ognuno di loro considerato individualmente. Ciò sarebbe come giudicare l'apparenza futura di una casa supponendo che un mattone fosse un modello in piccolo di quello che verrebbe ad essere la casa. |
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Ma anche questo paragone del mattone e della casa non è buono. Perché noi useremo la casa non per abitarla, ma per poter guardare più lontano, oltre essa.Con questo, abbiamo un'altra osservazione iniziale per fare sull'assieme di questi testi. Nella maggior parte di essi, dall'inizio fino ad abbastanza vicino dalla fine, si accumuleranno una grande quantità di dati. Soltanto vicino alla fine questi dato si uniranno uno all'altro conducendo a qualcosa che è di un'ordine diversa di loro stessi. Per che, però, procedere così?Dobbiamo dire che questo è il processo normale del lavoro della mente umana, tanto in quel che riguarda le piccole conquiste dell'intelligenza, come in quel che riguarda le grande. L'intelligenza umana lavora astraendo le idee che contempla dai dati dei sensi riuniti dalla facoltà immaginativa. Essa soltanto arriva all'essenza della cose dopo molta osservazione e trovare le idee più profonde e astratte richiede frequentemente, dalla maggioranza dei uomini, che si dibruzzino su una quantità di dati maggiore di che le più semplici.Possiamo esemplificare questo fatto nelle grande conquiste dell'intelligenza umana lungo la storia.Vediamo il caso della Meccanica Newtoniana. Si tratta di una delle grande imprese dello spirito umano. Essa è praticamente metà della Fisica Classica e con essa si spiegano tutto il movimento dei astri nel cielo e la maggioranza delle opere dell'Ingegneria Moderna. Nonostante, tutta essa può essere ridotta a tre principi, i famosi principi di Newton della Meccanica e più la formula matematica della legge della gravitazione universale F = G (M.m) / r2.Ma per che Newton possa avere intravisto una cosa apparentemente così semplice, ed in esse, tutte le sue conseguenze, prima di esso due generazioni di scienziate hanno dovuto collezionare una quantità immensa di dati. Tycho Brahe, astronomo, passò tutta la sua vita osservando i astri e facendo tabelle con queste osservazioni. Quando muorì, non aveva ancora riuscito ad arrivare a ciò che voleva, e nel suo letto di morte supplicò al suo discepolo Kepler che giurasse che tanto lavoro non era stato fatto in vano. Il suo lavoro non si è perduto; Kepler continuò le osservazioni del maestro durante più un'altra vita, arrivando a sintetizzarle in tre famose leggi. Tutti questi dati passarono a Newton, ai quali lui accrescentò altre osservazioni personali. Finalmente, in un certo giorno, d'improvviso, con la caduta di una mela, Newton percepì quali erano le leggi che reggevano tutto quello e più un grande numero di cose. Questa intuizione è stata una conquista puramente dell'intelligenza, ma se lui proprio e altre due generazione di uomini sapienti non avessero racimolato tutti quei dati, anche che un intera cassa di mele cadesse sulla sua testa ciò non farebbe con che Newton capisse le leggi della Meccanica.Possiamo dare un'altro esempio, venuto dalla Filosofia. Implicita nella sintese filosofica teologica di Santo Tommaso d'Aquino ci sono una serie di principii di grande portata che furono descritte nelle 24 tesi tomiste redatte da una commissione di studiosi nel cambiamento del secolo diciannovesimo al secolo ventesimo. Trattasi di un testo che può riempire due o tre pagine, ma quanti secoli non furono necessari per arrivare all'evidenza di questi principii, e della sintesi che implicitamente se basa su di essi! C'è stata, in primo posto, una prima sintesi preparatoria con Aristotele, che si è dovuto utilizzare di tre secoli e mezzo di lavoro di filosofi greci che lo hanno preceduto, osservando, dialogando, meditando e contemplando. Per arrivare a San Tommaso d'Aquino, si è dovuto sommare a questo più un millennio si sapienza cristiana, perché lui potesse aver visto e descritto quello che ci ha lasciato. Ugo di S. Vittore, del quale, con San Tommaso, molto si parla in queste pagine, fu uno dei legamenti importanti che hanno condotto all'opera di San Tommaso d'Aquino.Ma questi sono appena esempi; non desideriamo qui paragonare le opere di Newton con quelle di Ugo di S. Vittore e San Tommaso d'Aquino, che hanno altre caratteristiche fondamentali molto diverse fra loro. Si vuole soltanto fare attenzione al fatto che il lavoro dell'intelligenza, qualcosa in che certamente ambedue questi esempi sono coinvolti, ha le sue esigenze, e questo vale non appena per le grande conquiste dell'intelligenza ma anche per le altre minori che tutti gli uomini devono fare e fanno lungo le loro vite. Quante volte le persone che si dedicano seriamente al vero lavoro dell'intelligenza in un dato momento non percepiscono, quando incontrano l'evidenza di una verità, come che il suo spirito si riempie di luce! Questa luce, dice Santo Agostino, è immagine di Dio, poiché, dice Agostino,
Ma questa stessa luce, se ci rivolgiamo indietro nella nostra attività dell'intelligenza, ha dovuto basarsi in un lavoro previo di altra ordine.È per questo motivo che lungo questi testi avremo da sviluppare molte cose sulle quale non si riuscirà ad apprendere immediatamente quale siano i rapporti tra loro e l'oggetto delle domande che sono il nostro punto di partenza e anche la nostra meta. Trattasi di un materiale che dobbiamo accumulare e del quale faremo uso posteriormente. |
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Speriamo, inoltre, che in tutto che diremo saremo simultaneamente fedeli al Magistero della Chiesa e intransigenti nella ricerca della verità. Speriamo anche lasciare una sana impressione di come si può in questo caso soddisfare pienamente all'esigenze di ambi questi criteri senza allo stesso tempo transigere con nessuno dei due.Trattando del Cristianesimo, tema di questi colloqui, abbiamo l'intenzione, inoltre, di utilizzarci di fonti che appartengano riconosciutamente al patrimonio filosofico e teologico della Chiesa Cattolica o che in essa siano state ricevute e sviluppate, come molti lavori dei filosofi greci. Ci utilizzeremo anche, di un modo speciale, delle risorse di grande valore che ci sono stati lasciate a tanto nell'opera di San Tommaso d'Aquino e di Ugo di San Vittore. |
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Come deve essere rimasto chiaro, questo sito non è una catechesi, nemmeno pretende insegnare i rudimenti della dottrina o della pratica cristiana.Sarebbe molto da desiderarsi che i lettori conoscessero i rudimenti della dottrina, più ancora se fossero cristiani di pratica, poiché questo gli permetterebbe capire meglio lo svolgimento dell'esposizioni. Gli unici requisiti per poter accompagnare il dialogo con questo sito, però, sono un certo livello di cultura generale e il desiderio sincero di capire il Cristianesimo più profondamente.Quelli che non conoscono i rudimenti della dottrina potranno leggere i capitoli di 1 a 20 del libro di Esodo, che contiene la narrativa dell'Antica Alleanza, e il Vangelo di San Lucca e i Fatti dei Apostoli, nei quali si narrano la vita e gli insegnamenti di Cristo e i primi anni della vita cristiana. Potranno anche consultare con profitto il Catechismo Romano, elaborato a chiesta del Concilio di Trento e promulgato dal Papa Pio V nel 1566, o il Catechismo della Chiesa Cattolica, elaborato a chiesta del Papa Giovanni Paolo II e promulgato da lui stesso nel 1992. Nonostante questi dui Catechismi siano separati nel tempo da più di quattrocento anni, ambi sono testi di indiscutibile valore perenne. Il primo esige, in confronto al secondo, qualche atualizzazioni che sono, nella maggior parte, appena circostanziali e che possono essere contenute nelle note della parte inferiore delle pagine. |
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Questo sito non è anche destinato alla conversione personale nemmeno direttamente alla pratica del Cristianesimo, ma non è impossibile e forse sia anche probabile e qualcosa che molto ci sarebbe di allegria che, capendo qualcuno la bellezza di una determinata cosa, venga a desiderarla per se, specialmente quando questa cosa per la sua natura è accessibile e si destina a tutti che la vogliano. |
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Nel caso in che il lettore non conosca bene i argomenti trattati in questo sito, potrà accettare il nostro suggerimento di cominciare a esaminare il materiale presentato studiando prima leNote sulla Pedagogia di Ugo di San Vittoree, in seguito, i capitoli I, III e X dell'Educazione secondo la Filosofia Perenne, capitoli rispettivamente intitolati di
Di momento questi testi sono disponibili soltanto in portoghese, e li dovrai cercare nei rispettivi indici di materie. |
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Ai testi offerti in questo sito vorremo accrescere la lettura delle biografie di alcune persone che hanno vissuto profondamente il Cristianesimo, fino alla sua essenza. Se qualcuno mai avesse visto una pianta, niente meglio di ciò potrebbe illustrare cosa si pretende spiegare con una lezione di Botanica. Sarebbe una cosa a noi molto gradita se nessuno lasciasse di leggere almeno le seguente due opere, scelti non appena dall'argomento, como anche per il modo come i suoi autori hanno trattato la narrativa:
Per quelli che principiano a interessarsi all'argomento, si raccomanda che la lettura dei `Os Santos que Abalaram o Mundo' venga prima, e anche pure come un'introduzione alla Autobiografia di Santa Teresa di Avila. |